Carrot City Designing for Urban Agriculture

GreenHousing

Exhibit Category / Categoria delle Expo: Community & Knowledge

Location/Posizione: Bologna, Italy
Dates: present
Designers: n/a
Clients/Clienti: n/a

More Information/Maggiori Informazioni: Research Center in Urban Environment for Agriculture and Biodiversity; Horticulture in Towns for Inclusion and Socialisation
Image Credits/Immagine Credits: ResCUE-AB

Project Description: (versione italiana sotto)

At Bologna University, the Research Centre in Urban Environment for Agriculture and Biodiversity (ResCUE-AB) has been involved with a number of urban agriculture projects, including allotment, community, therapeutic and rooftop gardens. It also coordinates European educational projects in this area. Working with the non-profit association Biodivercity (composed of former and current university students), ResCUE-AB initiated the GreenHousing project in 2010, with support from the Housing Service of the Bologna City Council and the Emilia Romagna Region. They aimed to explore the creation of rooftop gardens on top of social housing buildings, with the main goal of generating social inclusion and relationships. Today the project covers two experimental rooftop gardens with a number of research activities. Biodivercity associates work closely with residents, holding workshops on how to build simple soilless systems, providing weekly technical assistance, and organizing public events at the gardens.

At these sites, rooftop gardeners grew fruit and vegetables, either in plastic pipes, on recycled pallets filled with compost, or on polystyrene panels floating in tanks. On average, the recycled pallet system with compost produced the most vegetables, a third more than the floating system and more than twice that of the pipe system. However, yield varied considerably across seasons and growing systems. From the results of the trials, the researchers designed a hypothetical growing system for a 216 m2 rooftop garden that combines elements of each system in order to maximise yearly productivity, estimating that this garden could generate more than three tonnes of vegetables per year.

Building on these experiments, extended through the use of aerial images and CAD software, the researchers quantified the potential productivity of a network of vegetable gardens occupying all suitable flat roof and terrace spaces across Bologna. If the 82 ha of available rooftops would host simplified soilless gardens, a potential yield of 12,500 tonnes per year could be obtained, covering more than three quarters of the city’s vegetable requirements and capturing an estimated 624 tonnes of CO2 each year. Other potential benefits could include the creation of green corridors for biodiversity (up to 94 km of green corridors and a density of 0.67 linear km per square km of urban land), based on connections between spaces that were within 500 m of each other (most common bee pollinators have a flight foraging distance of 750–1500 m).

The research of ResCUE-AB ranges all the way from the smallest scale of growing components to that of the whole city. Starting with an analysis of different cultivation techniques, the capacity of the roofs of social housing projects as productive spaces is analysed. This enables an investigation of the potential of increasing the scale of food production to encompass a green infrastructure benefiting the entire city.

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Descrizione Del Progetto:

All’Università di Bologna, il Centro Studi e Ricerche in Agricoltura Urbana e Biodiversità (ResCUE-AB), opera in numerose azioni di agricoltura urbana, tra cui orti sociali, terapeutici e comunitari, anche facendo uso di tecniche fuori suolo per la coltivazione sui tetti. Il Centro coordina anche diversi progetti europei di educazione e formazione superiore in questi ambiti. In collaborazione con l’associazione Biodivercity (nata da studenti dell’Università), ResCUE-AB ha iniziato nel 2010 il progetto GreenHousing, con il supporto del settore Servizi per l’Abitare del Comune di Bologna e la Regione Emilia Romagna. Il progetto mirava alla creazione di orti comunitari sui tetti di alcuni palazzi dell’edilizia popolare, con l’obiettivo principale di migliorare l’inclusione sociale e i rapporti tra i residenti. Ad oggi il progetto coinvolge due orti pensili sperimentali nei quali vengono condotte diverse attività di ricerca. L’associazione Biodivercity collabora con i residenti, realizzando laboratori pratici di autocostruzione di sistemi fuori suolo, momenti settimanali di assistenza tecnica ed eventi divulgativi aperti alla cittadinanza.

Sui tetti, gli ortolani coltivano frutta e ortaggi all’interno di tubi di plastica, o in contenitori realizzati a partire da pallet riciclati e riempiti con substrato o in contenitori di polistirolo galleggianti su una soluzione di acqua e nutrienti. Il sistema di coltivazione su substrato ha consentito di ottenere le produzioni migliori, un terzo superiori a quelle avute nei pannelli galleggianti e più del doppio rispetto alla coltivazione nei tubi, anche se le resa era fortemente legata a stagionalità e sistema produttivo. Sulla base dei risultati sperimentali, i ricercatori hanno disegnato un sistema produttivo da realizzare nei 216 m2 di terrazzo che combina gli elementi di ciascun sistema al fine di massimizzare la produzione annua e consentendo di ottenere più di tre tonnellate di ortaggi all’anno.

Sulla base di questi esperimenti, estesi attraverso l’uso di immagini aeree e programmi di progettazione, i ricercatori hanno stimato la produttività potenziale di una rete di orti pensili estesi su tutte le superfici piane (tetti e terrazzi) della città di Bologna. Se tali spazi (per un totale di 82 ettari) ospitassero orti fuori suolo, una resa potenziale di 12,500 tonnellate all’anno potrebbe essere ottenuta, ricoprendo più di tre quarti del fabbisogno cittadino e risultando nella cattura di 624 tonnellate di CO2. Inoltre, si andrebbe a costituire una rete di corridoi ecologici per la biodiversità (fino a 94 km di corridoi per una densità di 0.67 km per km quadrato), sulla base di connessioni tra gli spazi verdi di 500 m (considerando che i principali impollinatori hanno capacità di volo di 750-1500 m).

Le ricerche del ResCUE-AB partono dalla piccola scala dei componenti di coltivazione fino ad estendersi all’orizzonte dell’intera città. Partendo da diverse pratiche e sistemi colturali, la capacità produttiva di spazi come quelli offerti dai tetti dell’edilizia popolare è analizzata. Così, lo studio avanza possibilità sul contributo potenziale alla sicurezza alimentare dell’intera città.

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